Questa è la storia di Kavaan. Una storia lunga 35 anni, caratterizzati da maltrattamenti, sofferenze, e soprattutto solitudine… ma con un meraviglioso lieto fine.
La Storia di Kavaan
Kavaan è un elefante maschio asiatico considerato, fino a poco tempo fa, l’elefante più solo al mondo. Kavaan nasce nel 1985 in Sri Lanka e, poco dopo, viene donato dal governo locale a quello del Pakistan, come omaggio a suggellare l’amicizia tra i due Paesi. Qui inizia la sua esistenza in cattività, rinchiuso nel controverso Zoo di Islamabad.
La Vita di Kavaan in Pakistan
Durante la permanenza di Kavaan nello zoo pakistano gli venne affiancata, nel 1990, un’elefantessa di nome Saheli, che è stata la sua compagna per oltre due decenni, fino al decesso di lei nel 2012. La morte di Saheli è da imputare alle terribili condizioni di vita degli animali nelle fatiscenti gabbie dello zoo di Islamabad. Le bastò una banale infezione ad una zampa, che nessuno seppe curare prima che si tramutasse in cancrena. Il corpo senza vita dell’elefantessa restò quattro giorni abbandonato nella gabbia di Kavaan, prima di essere rimosso dagli addetti della struttura.
Lo Zoo degli Orrori di Islamabad
Lo Zoo di Islamabad era una struttura discutibile, sporca e trascurata. La scarsa attenzione da parte del personale, nel corso degli anni, era sfociata in altri episodi altrettanto drammatici.
Nel 2017 quattro cuccioli di leone erano morti perché i custodi li avevano nutriti per sbaglio con un tipo di latte in polvere che si era rivelato letale. Nello stesso periodo era morto uno struzzo, sempre a causa della negligenza del personale addetto, e alcuni cervi erano stati sbranati da un lupo. E ancora, erano morti fenicotteri, zebre, gru, pavoni, fagiani, con gli addetti dell’azienda municipale (la Metropolitan Corporation Islamabad, MCI) sempre sotto accusa non solo per la poca cura, ma anche per aver poi venduto al mercato nero gran parte delle pellicce, dei teschi e delle ossa degli animali, invece di dargli sepoltura.
L’Elefante Più Solo del Mondo
Dopo la morte di Saheli, Kavaan era rimasto solo, in quella gabbia piccola e sporca nello zoo degli orrori.
Passava le giornate fermo immobile con il capo contro la parete della sua prigione.
Oppure agitando in continuazione la testa a destra e sinistra, che nei pachidermi è sintomo di solitudine e disagio mentale. Il comportamento dell’elefante triste inizia a fare notizia e a commuovere i visitatori dello zoo.
Il Mondo si accorge di Kavaan
Dalle pagine dei giornali locali, la vicenda di Kavaan inizia a fare il giro dei continenti. La storia dell’elefante “più solo del mondo” si trasforma in una battaglia civile portata avanti per prima dall’associazione austriaca Four Paws International, che nel 2016 lancia una campagna di sensibilizzazione per salvare Kavaan.
C’è anche un volto noto, da sempre al fianco dei diritti degli animali, che diventa madrina dell’iniziativa: si tratta della cantante e attrice statunitense Cher, tra l’altro co-fondatrice della organizzazione non governativa Free The Wild.
La svolta del 2020
L’eco sollevato da Cher e da Four Paws ci mette quattro anni prima di ottenere risultati concreti. Le foto dell’elefante triste, con le zampe incatenate, diventano virali sui social e alla fine l’hashtag #FreeKavaan sfonda l’ultima barriera burocratica. Nel maggio 2020 l’Alta Corte di Giustizia pakistana chiude lo Zoo di Islamabad e ordina la messa in sicurezza degli animali selvatici che ancora ospita.
La sorte di Kavaan è quella di essere trasportato in un santuario dedicato agli animali selvatici in Cambogia. Durante l’estate 2020 uno staff di esperti veterinari analizza le condizioni di Kavaan per capire se possa essere idoneo a un lungo trasporto aereo. L’animale risulta essere malnutrito, privato della sufficiente attività fisica, le unghie sono rotte e malformate a causa del pavimento della sua gabbia… ma tutto sommato è in grado di volare!
Il Grande Viaggio di Kavaan Verso la Cambogia
Si giunge così alla fatidica data del 29 novembre 2020. Per l’occasione a Islamabad – oltre a medici e rappresentanti delle associazioni coinvolte – c’è anche Cher, che non ha voluto perdere il grande giorno, dando all’evento un ulteriore risalto internazionale. Kavaan, con il suo peso di 10 tonnellate, venne sedato e, con l’aiuto di decine di volontari, amorevolmente caricato su un cargo russo. Dopo un volo lungo 7 ore con scalo in India, l’elefante più solo – e più amato! – del mondo atterra in Cambogia, a Siem Reap, dove era atteso da una nuova vita presso il Cambodia Wildlife Sanctuary.
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I Santuari degli Animali in Cambogia
Il concetto di “santuario degli animali” è abbastanza insolito per noi occidentali ma, in Paesi come la Cambogia e la Thailandia, è molto diffuso. In questi Paesi l’elefante è un animale molto rispettato – se non sacro – e nel corso della storia ha svolto un ruolo importante a fianco dell’uomo. Negli ultimi decenni del XX secolo, con l’aumento del turismo, gli elefanti – come tanti altri animali selvatici – hanno iniziato a essere trattati sempre peggio. Obbligati a vivere non solo in cattività ma anche in spazi ristretti, a essere incatenati, picchiati e frustati per addestrarli a squallide attività che spesso coinvolgevano spettacoli turistici: come sollevarsi sulle zampe posteriori, o farsi cavalcare con dei seggiolini in legno montati sul dorso.
Negli ultimi tempi, la campagna mondiale di sensibilizzazione ha portato alla chiusura di molti circhi, zoo e altre attività basate sullo sfruttamento degli animali. Come conseguenza, per accogliere e donare una nuova vita a questi meravigliosi esemplari della fauna selvatica asiatica, sono nati i “santuari”, enormi spazi che ripropongono l’habitat naturale dove gli animali sono liberi di spostarsi, seppur con il controllo discreto di personale qualificato. Oltre al santuario di Siem Reap, ce ne sono alcuni nella provincia di Mondulkiri e un altro nei pressi di Phnom Penh, che ti consigliamo di visitare, il Phnom Tamao Zoological Park.
I Primi Giorni al Cambodia Wildlife Sanctuary
Situato a pochi chilometri dalle bellezze senza tempo di Angkor, il Cambodia Wildlife Sanctuary aveva vissuto con vibrante emozione i giorni precedenti all’arrivo del suo ospite più famoso. Kavaan, durante la sua prima passeggiata, sembrava smarrito ma felice. Emozionanti video mostrano il primo impatto con il suo nuovo parco giochi – una pozza d’acqua con una collinetta di fango, che pare abbia apprezzato moltissimo -, con i suoi nuovi spazi, senza corde né catene. La tristezza era oramai solo un ricordo! La cantante Cher lo aveva seguito in Cambogia per dargli il benvenuto e dedicargli una serenata. Sei curioso di conoscere la reazione di Kavaan?
La Nuova Famiglia di Kavaan
Kavaan non è più un elefante solo. Nel santuario vivono decine di altri elefanti, che saranno i nuovi compagni di vita del nostro “Dumbo”. Il primo contatto è stato con tre elefantesse: dapprima apparse intimorite – anche per la stazza molto imponente di Kavaan – si sono presto rilassate, incuriosite dal nuovo amico con cui hanno iniziato un commovente scambio di effusioni intrecciando le proboscidi!
Da quel momento in poi gli elefanti hanno iniziato a condividere cibo e compagnia, come è giusto che sia per questi mammiferi abituati a vivere in gruppo e socializzare tra di loro.
Kavaan, un meraviglioso futuro davanti
Kaavan, dopo aver trascorso la maggior parte della sua vita in una piccola striscia di terra arida, adesso deve abituarsi lentamente ad avere accesso agli spazi aperti.. La squadra che lo segue gli sta insegnando a “comportarsi come un elefante” prima di lasciarlo libero di girare per la giungla. Il suo futuro sarà sempre più roseo. Il personale del santuario e i suoi nuovi amici pachidermi gli sapranno donare tutto l’affetto di cui ha bisogno, e presto il nostro amico potrà scegliere la sua nuova compagna assieme alla quale vivere per tutta la vita. Niente più sofferenze, niente più solitudine. Te lo meriti davvero, vecchio Kavaan…
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Ma che bella storia! Grazie per averla raccontata, mi sono commossa.