Kampot si trova sulla costa sud della Cambogia ed è il capoluogo di una delle 4 province con sbocco sul mare. Le altre sono Sihanoukville, la piccola Kep e Koh Kong, la meno turistica. La cittadina non si affaccia direttamente sul Golfo del Siam ma è adagiata sul fiume Prek Kampot.
Quando si nomina Kampot non si può fare a meno di parlare del suo pepe, famoso in tutto il mondo. La zona però è nota anche per le saline e la produzione di frutta, in primis durian e jackfruit. Un’attrazione da non perdere nella provincia è il parco nazionale Preah Monivong Bokor con la surreale vecchia stazione climatica di Bokor, la città fantasma.
Indice – Kampot
Storia di Kampot
Kampot ha una storia importante: essendo la provincia di confine con il Vietnam, era diventata un importante snodo commerciale e di traffici marittimi. Il suo porto era il più frequentato del Paese e aveva attirato lavoratori di altre nazionalità, come malesi, vietnamiti e cinesi, rendendo la città ricca e cosmopolita: la ricchezza derivava soprattutto dall’esportazione dei prodotti dell’agricoltura – tra cui primeggia il pepe – ma ricoprono un ruolo importante anche il sale e alcuni tipi di frutta. La fondazione di Sihanoukville alla fine degli anni ’50 aveva tolto a Kampot il primato di porto commerciale, ma non aveva scalfito il benessere della città, luogo di villeggiatura dell’elite cambogiana e soprattutto dei coloni francesi. Il declino, come in ogni altro luogo del regno, arrivò inesorabile con l’avvento del regime dei Khmer Rossi nel 1975.
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Cosa vedere e fare a Kampot
Il centro della cittadina si sviluppa lungo il fiume Kampot, dove si concentrano hotel, ristoranti, bar e caffetterie. I luoghi di interesse sono il mercato centrale – dove potrai immergerti nella vita quotidiana cambogiana -, la Residenza del Governatore – bell’edificio in stile coloniale oggi trasformato nell’interessante Museo provinciale – e il vecchio ponte francese – ricostruito di recente dopo essere stato distrutto dai Khmer Rossi -. Essendo Kampot una città di fiume, non puoi perderti alcune delle attività ad essa collegate: la nostra preferita è la crociera al tramonto, durante la quale potrai sorseggiare un drink mentre ammiri la bellezza del fiume e insoliti scorci di vita quotidiana. Se ti piacciono gli sport d’acqua, prova le uscite in kayak o sup (stand up paddle), una battuta di pesca o attività di sci nautico. A fine giornata, le donne potranno rilassarsi al Banteay Srey Women’s Spa, un centro di massaggi e yoga che offre impiego a ragazze khmer svantaggiate.
©️ @Phil Whitehouse – under license CC BY 2.0
Il Pepe di Kampot
Grazie al sottosuolo ricco di sali minerali, il territorio della provincia di Kampot è famoso per la produzione di alcuni alimenti pregiati: il pepe di Kampot, nelle sue tre varietà rosso, nero, bianco e verde, è considerato tra i migliori al mondo.
La follia dei Khmer Rossi non risparmiò neanche il pepe: durante il loro regime, le piantagioni furono distrutte e sostituite con quelle di riso.
Dal 2010 il pepe di Kampot ha ottenuto il marchio IGP (indicazione geografica protetta) ed è tornato a profumare le cucine di tutto il mondo.
Il nostro abbinamento preferito è un succulento piatto a base di granchio di Kep e pepe verde di Kampot: devi assolutamente provarlo! Così come ti consigliamo di visitare una delle fattorie dove potrai osservare l’interessante processo di produzione di questa straordinaria spezia..
Sale, durian e… fantasia
Poiché non c’è pepe senza sale, Kampot primeggia anche nella produzione di quest’ultimo. Nei dintorni della città potrai ammirare delle immense saline, dove il sale di Kampot viene estratto per evaporazione dall’acqua di mare, contrariamente da quanto avviene in gran parte dell’Asia, dove il sale da tavola è di origine minerale e non marina.
Agli agricoltori locali certo non manca il lavoro: la provincia è considerata anche la patria di un frutto tropicale amatissimo in Asia. Stiamo parlando del durian, “the king of the fruit”, dalle caratteristiche controverse: nonostante un odore acre che per molti (specialmente gli europei) può risultare davvero sgradevole, il sapore è molto particolare e intenso tanto da renderlo uno dei frutti più pregiati, costosi e consumati del Sud-Est Asiatico. Quello prodotto a Kampot è talmente famoso da essersi guadagnato una grande statua nel mezzo della rotatoria principale della città.
Da non perdere nei dintorni: Parco Nazionale di Bokor
I coloni francesi amavano la provincia di Kampot, specialmente per la presenza delle vicine colline, alte 1000 metri, dove era possibile sfuggire al soffocante caldo tropicale. Queste colline sono i Monti Damrei (monti dell’elefante), che costituiscono il prolungamento della catena dei Monti Cardamomi. Una parte dei Monti Damrei è occupata dal Parco Nazionale Preah Monivong Bokor, dove è possibile ammirare bei paesaggi di montagna e un’enorme statua colorata dell’eroina locale Lok Yeay Mao.
Il luogo più famoso del parco è il Phnom Bokor (Bokor Hill, o monte Bokor), 37 km da Kampot. Qui nel 1921 i coloni francesi fondarono una stazione climatica che diventò fiore all’occhiello per villeggianti e ricchi residenti. Si poteva godere del clima fresco senza rinunciare alle comodità occidentali, come un grand hotel, la chiesa cattolica, l’ufficio postale, negozi e casinò. Vi era anche il Black Palace, la residenza di villeggiatura di Re Sihanouk.
Il Declino di Bokor Hill
La Bokor Hill Station fu abbandonata una prima volta negli anni ’40 durante la Guerra d’Indocina, quindi portata all’apice del suo successo negli anni ’60 e ’70 per poi essere definitivamente occupata dai Khmer Rossi. Questi ultimi non la abbandonarono neanche dopo la caduta del regime di Pol Pot avvenuta nel 1979 per mano dei vietnamiti. I Khmer Rossi rimasero accampati nella stazione climatica di Bokor, nel frattempo diventata una città fantasma, per altri 20 anni, continuando la loro attività di guerriglia armata fino al 1999.
Pochi anni dopo la storia di Bokor diventò di dominio mondiale, e la città fantasma fu scelta come ambientazione del film hollywodiano City of Ghosts, con Matt Dillon, girato nel 2002. Dal 2008 l’area è stata concessa in affitto al Sokimex Group, che sta costruendo strade d’accesso, hotel e casinò, con l’intento di trasformare Bokor in un moderno polo turistico.
Cosa vedere a Bokor Hill
Gli interventi edili stanno trasformando profondamente il profilo di Bokor Hill, ma ci sono alcuni edifici degli anni ’20 che mantengono il loro fascino antico.
Il primo è la chiesa cattolica, in mattoni rossi e con l’interno completamente abbandonato, dove però sono ancora visibili statue e quadri con soggetti sacri.
L’edificio meglio conservato è il tempio buddhista Wat Sampov Pram, un complesso molto affascinante arroccato in cima alla collina e costruito dal re nel 1924 (per “compensare” la chiesa cristiana voluta dai francesi) con uno stile davvero unico. Il tempio prende il nome dalle Cinque Barche di Pietra – 5 rocce presenti sul sito – usate da un principe mitologico per lasciare il mondo degli dei e fondare la città.
Dal tempio potrai ammirare una meravigliosa vista sulla valle sottostante, ma nelle frequenti giornate di nebbia l’atmosfera diventa spettrale e gli edifici sembrano emergere dalle nuvole creando un colpo d’occhio suggestivo.
Cosa vedere nei dintorni di Kampot: Phnom Chhnork
I dintorni di Kampot sono ricchi di grotte e caverne che farebbero la gioia degli speleologi: a noi piacciono molto quelle di Phnom Sorsia (25 km dalla città), poste su una collina sacra, e le grotte marine di Kampong Trach (45 km), dove è anche possibile fare il bagno. Le grotte più vicine a Kampot, e probabilmente le più suggestive, sono però quelle di Phnom Chhnork. Distanti 18 km dalla città, si raggiungono dopo una piacevole passeggiata tra il verde di risaie e di orti ben curati. Una volta giunti sul luogo, ti aspetta una scalinata di oltre 200 gradini al termine della quale sarai ricompensato dalla vista meravigliosa che all’improvviso ti apparirà davanti agli occhi: la grotta contiene diverse incredibili stalattiti, tra cui risalta la roccia calcarea a forma di testa di elefante, ed un tempietto sacro, risalente addirittura al VII secolo e dedicato al dio indù Shiva.
©️ @PaulArps – under license CC BY 2.0
Cosa vedere nei dintorni: le rapide di Teuk Chhou e l’isola di Try Koh
A pochi chilometri da Kampot potrai fare un’escursione alle rapide di Teuk Chhou, molto frequentate dalla famiglie cambogiane durante i giorni di festa. Il popolo khmer adora accamparsi, stendere stuoie sulle rocce e organizzare pic-nic ai bordi di fiumi e cascate: i cambogiani preferiscono fare il bagno nei freschi corsi di acqua dolce piuttosto che in mare!
Un altro luogo frequentato dai cambogiani è l’isolotto fluviale di Try Koh, nei pressi dell’estuario dove il fiume Kampot sfocia in mare aperto. Sia l’isola, sia i vicini villaggi sulla sponda del fiume, sono luoghi molto rilassanti, e ti consigliamo di visitarli anche perché avrai così l’opportunità di osservare da vicino i villaggi abitati da pescatori di origine cham, antichi discendenti del regno Champa.
Dove si trova Kampot
Kampot si trova nella parte sud-occidentale della Cambogia, quasi al confine con il Vietnam.
Distanze:
Kampot-Phnom Penh: 156 km (3 ore)
Kampot-Sihanoukville: 102 km (2 ore)
Kampot-Kep: 30 km (40 minuti)
Kampot-Bokor Hill: 41 km (1 ora)
Kampot-Siem Reap: 450 km (7 ore)
Kampot-Battambang: 400 km (8 ore)
Kampot-Saigon (VN): 375 km (8 ore)