Devi sapere che la festività più sentita e pittoresca del Paese è il Capodanno Cambogiano, o Capodanno Khmer, chiamato Choul Chnam Thmey in lingua locale.
Di solito si festeggia dal 14 al 16 aprile. In alcuni anni le date però possono slittare indietro di un giorno (e quindi iniziare il 13) a seconda della coincidenza astrale dell’antico calendario chiamato Moha Sangkran. Negli stessi giorni si celebra il Capodanno anche in altri Stati vicini, tra cui la Thailandia (Songkran) e il Laos (Pi Mai Lao).
Cosa è il Capodanno Cambogiano?
Il Capodanno Cambogiano è una festa di antica tradizione contadina, in quanto da sempre la maggior parte della popolazione è occupata nell’agricoltura: anche oggi infatti un cambogiano su tre è impiegato nel settore agricolo. I contadini cambogiani lavorano duro durante i mesi secchi, e poi si affidano alla speranza che la stagione delle piogge porti il nutrimento giusto e che la terra dia buoni frutti.
Il Choul Chnam Thmey segna appunto la fine della stagione calda e secca, e l’inizio del periodo delle piogge (che di solito cadono copiose da maggio a ottobre) che garantiscono fertilità e abbondanza alle coltivazioni.
©️ @Sam Sith – under license CC BY 2.0
Girando per le strade di città e villaggi ti renderai conto che ancora oggi la festa è molto sentita dai cambogiani: è il momento del ringraziamento per il passato e della speranza nel futuro, e tutti cercano di passare i tre giorni festivi – se non l’intera settimana – in famiglia. Nel Paese c’è grande fermento, i pullman interprovinciali vengono presi d’assalto da chi, per motivi di lavoro, vive nei grandi centri abitati e vuole rientrare al villaggio d’origine per celebrare il capodanno con i propri cari.
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Quanti giorni dura e in cosa consiste
La festività, seppur d’origine laica e popolare, ha assunto nel corso dei secoli anche una forte connotazione religiosa. Il Choul Chnam Thmey si celebra quindi sia in famiglia che facendo visita ai templi buddhisti, ed è suddiviso in tre giornate, ognuna delle quali dedicata ad attività distinte:
• 14 aprile Moha Sangkran (Grande Songkran): il giorno del passaggio;
• 15 aprile Vanabot (o Virak Wanabat): il giorno dell’omaggio a genitori e anziani;
• 16 aprile Leung Sakk: l’inizio dell’anno nuovo.
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14 Aprile, Moha Sangkran
Durante il primo giorno, quello del Moha Sangkran, i villaggi si svegliano in un’atmosfera di festa, grandi e piccini non riescono a trattenere la propria emozione. Tutti indossano i vestiti più belli, le donne scelgono spesso abiti tradizionali, composti da lunghe gonne colorate e camicie di pizzo.
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Ci si reca quindi di buon mattino nei piccoli templi e santuari locali, dove – per prima cosa – i fedeli si inginocchiano tre volte davanti alle statue del Buddha, a cui offrono candele e incensi. Inoltre ogni famiglia dona del cibo ai monaci, in cambio di preghiere e benedizioni.
La tradizione vuole che tutti si debbano bagnare con acqua benedetta tre diverse parti del corpo in tre distinti momenti della giornata; al mattino ci si bagna la testa, a mezzogiorno il petto e infine la sera, prima di andare a letto, i piedi. I cambogiani di religione buddhista credono che questo sia il modo migliore per dare il benvenuto agli “angeli del nuovo anno”, che stanno per recarsi a far visita alle loro case.
Un particolare che ci ha sempre colpito è che anche gli interni delle abitazioni – per accogliere al meglio gli angeli – vengono puliti a fondo, addobbati e imbanditi con tavole ricche di frutta e bevande.
15 Aprile, Vanabot
Il secondo giorno, detto Vanabot (o Virak Wanabat), è dedicato ai ringraziamenti ad anziani e antenati. Una delle usanze più strane che noterai è che ogni famiglia costruisce piccole montagnette di sabbia, all’interno delle quali vengono infilati bastoncini d’incenso, stoffe colorate e cartoncini con i nomi degli antenati da omaggiare.
Il Vanabot è detto anche il “giorno senza anno”, perché in teoria il Moha Sangkran è l’ultimo giorno dell’anno vecchio mentre il Leung Sakk è il primo giorno dell’anno nuovo. E il Vanabot sta nel mezzo.
Ogni cambogiano che si rispetti, oltre agli antenati, in questa giornata rende omaggio e riverenza anche ai genitori: nei villaggi potrai osservare delle semplici cerimonie in cui i figli lavano i piedi a padri e madri.
Il Vanabot, infine, è anche il giorno dedicato alle attività di solidarietà e beneficenza: spesso abbiamo notato che all’interno dei templi vengono raccolti indumenti, cibo e piccole somme di denaro da destinare alle famiglie più bisognose. Ci suscita sempre un pizzico di commozione il fatto che ciascun cambogiano, anche chi è poco abbiente, si priva di quello che può per poterlo donare a chi ne ha maggior bisogno.
16 Aprile, Leung Sakk
E arriva finalmente il Leung Sakk, terza giornata di celebrazioni e primo giorno del nuovo anno khmer: un po’ come avviene a noi la mattina del primo gennaio di ogni anno, i cambogiani si svegliano carichi di speranza per un futuro gioioso e ricco di soddisfazioni. Durante la mattinata molti si recano nei templi dove procedono alla cerimonia dell’acqua, che consiste nel versare ciotole di acqua profumata sulle immagini del Buddha, a simboleggiare la volontà di “spazzare via” gli eventi negativi dall’anno nuovo.
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È considerato segno di buona fortuna anche bagnare il capo degli anziani, per augurare longevità e salute. La tradizione di versare piccole ciotole di acqua, negli ultimi anni si è trasformata, specialmente nelle città più grandi, in una vera e propria battaglia a colpi di gavettoni e coloratissimi fucili ad acqua: attività che suscita grande divertimento soprattutto da parte dei più giovani.
Ma ricorda, in Cambogia il Capodanno è sì un momento di gioia e festeggiamenti, ma anche di preghiera e introspezione, carico di simbologie antiche che si tramandano di generazione in generazione.
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I Giochi Tipici del Capodanno
Il Choul Chnam Thmey è naturalmente anche un momento di festa e aggregazione. I cambogiani accompagnano le giornate dedicandosi a dei giochi antichi, parenti (geograficamente) lontani della nostra pentolaccia, o del tiro alla fune, o ancora della corsa nei sacchi. Con un po’ di fortuna ti potrà capitare di assistere a uno di questi momenti ludici: potrebbero sembrare giochi un po’ “naif”, ma noi adoriamo osservare il genuino divertimento e le risate che suscitano nei cambogiani di tutte le età.
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• Chol Chhoung. Viene giocato da due squadre, disposte una di fronte all’altra, di solito composte da 10 giovanotti contrapposti a 10 ragazze. Ci si lancia il chhoung (una sorta di foulard appallottolato) con lo scopo di colpire uno degli avversari. La gara continua finché si riesce ad afferrare il chhoung al volo per poi rilanciarlo nel campo avverso. Se invece un concorrente viene colpito, costringe la propria squadra a esibirsi in una danza tradizionale, mentre i vincitori accompagnano il ballo intonando un canto di vittoria.
• Leak Kanseng. I giocatori siedono in cerchio: uno di loro va in giro con un kanseng (asciugamano) arrotolato e lo lascia dietro alle spalle di uno dei partecipanti, senza che se accorga. Chi capisce di avere il kanseng deve usarlo per colpire il suo vicino di posto, che naturalmente tenterà di evitarlo iniziando a correre attorno al cerchio, con tutti i giocatori che cantano e fanno il tifo per uno dei due contendenti.
• Chab Kon Kleng. I giocatori principali interpretano una gallina e un corvo: la prima deve difendere i suoi pulcini (impersonati da altri giocatori) dagli attacchi del predatore. Neanche a dirlo, anche questo gioco è accompagnato da canti e danze tradizionali.
Cosa Fare durante il Capodanno Khmer
Avrai capito che il Capodanno Cambogiano è uno di quegli appuntamenti che fanno la gioia di ciascun viaggiatore. Se ti capiterà di essere nel Paese durante la festività del nuovo anno, potrai osservare da vicino momenti di festa e divertimento, ma anche affascinanti riti tradizionali che si ripetono da secoli.
Per vivere in prima persona il Choul Chnam Thmey ti basterà armarti di curiosità (e macchina fotografica!), quindi gironzolare per le strade, tra templi e parchi. È buona regola mostrare rispetto e non essere invadenti durante i momenti più intimi, che si svolgono nelle case e negli spazi religiosi. La popolazione locale apprezzerà, e sarà poi molto felice di coinvolgerti e renderti partecipe dei momenti più festosi, caratterizzati da giochi, canti e danze.
Potrebbe essere l’occasione buona sia per visitare piccoli villaggi – che magari in altri periodi dell’anno sono poco attrattivi dal punto di vista turistico -, sia per apprezzare al meglio le città maggiori, specialmente Phnom Penh, che diventa più vivibile in quanto meno affollata.
©️ @Sam Sith – under license CC BY 2.0
Se dovessimo suggerirti una località in particolare dove trascorrere le tre giornate di festa, sceglieremmo Siem Reap: la città propone una versione molto pittoresca del Capodanno Khmer, chiamata Angkor Sankranta Festival, un’enorme attrazione culturale, organizzata dalla UYFC (Union of Youth Federations of Cambodia), che richiama milioni di visitatori. Assicurati di prenotare il tuo hotel con ampio anticipo perché le strutture alberghiere in questi giorni vanno rapidamente verso il tutto esaurito!
Ora che ti abbiamo raccontato tutto quello che c’è da sapere su questa festa meravigliosa, non ci resta che invitarti a passarlo con noi.
Per ora… buon nuovo anno khmer! Anzi, Susdey Chnam Thmey!
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